Parole di Scienza – DIVERSITA’

Ora

Dalle 16:54 alle 17:06

Dove

Parco Rossani

Enti proponenti

UniBa

Referenti

Giulia Cipriano

Tipo di attività

Presentazioni

Destinatari

Per tutti

Discipline

Biologia e biotecnologie

Oramai il termine diversità è di uso comune in contesti svariati. Spesso questa parola viene
utilizzata per indicare la diversità etnica, culturale, religiosa, la diversità di genere, così come le
persone diversamente abili. In relazione all’ambiente la parola diversità è onnipresente nei discorsi
enunciati dalle alte cariche politiche durante le giornate mondiali dedicate all’ambiente, alla
biodiversità e al pianeta Terra. Papa Francesco ne ha fatto il punto centrale della sua enciclica
Laudato sì, perché diversità è ricchezza in qualsiasi accezione vogliamo considerare questo termine.
Tanto più se parliamo di ecosistemi ed in particolare, di ecosistemi di transizione che rappresentano
il passaggio tra ambienti terrestri e marini risultando caratterizzati da elevato valore bio-ecologico e
al tempo stesso, sottoposti a numerose ed elevate pressioni antropiche che ne evidenziano la loro
vulnerabilità. Pertanto, l’unico l’unica strada percorribile è adottare un approccio innovativo come
risposta necessaria ad integrare efficacemente le informazioni circa il loro stato geochimico e la
qualità biologica, affrontando in modo olistico le conseguenze negative sull’ambiente e sulla salute
umana. La proposta progettuale HOPE nell’ambito dell’Horizon Europe Seeds è funzionale ad
impostare l’approccio olistico necessario a studiare come mettere a sistema le conoscenze presenti
sul Mar Piccolo di Taranto per la salvaguardia dei suoi ecosistemi e della salute umana dei cittadini.
Il Mar Piccolo è un bacino costiero semichiuso fortemente antropizzato a cui si contrappone un
elevata ricchezza in termini di diversità biologica. La presenza di polle sorgive chiamate citri,
attraverso il continuo apporto di acqua dolce a temperatura costante di circa 18°C, svolge
un’importante funzione termo-regolatrice che consente di mitigare le elevate temperature che si
riscontrano stagionalmente nel bacino, riducendo la salinità e conferendo un sapore organolettico
peculiare alla cozza tarantina Mytilus galloprovincialis allevata nel bacino. Inoltre, contribuiscono
ad incrementare la diversità biologica presente nel bacino caratterizzata da praterie di Cymodocea
nodosa e letti a macroalghe, estese comunità a Sabellidi e a Ceriantari, dalla comunità fouling
dominata da organismi sospensivori e filtratori, quali gli ascidiacei, i briozoi, i policheti è per lo più
associata ai substrati duri costituiti generalmente dai pali della mitilicoltura, nonché da numerose
specie di interesse conservazionistico, tra cui Pinna nobilis, ed i cavallucci marini Hippocampus
hippocampus e H. guttulatus.

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