Parole di Scienza – BIODIVERSITA’

Ora

Dalle 16:42 alle 16:54

Dove

Parco Rossani

Enti proponenti

CNR

Referenti

Massimiliano Morelli

Tipo di attività

Presentazioni

Destinatari

Adulti, Bambini, Per tutti, Studenti

Discipline

Interdisciplinare

Provate a chiedere ad un biologo cosa sia per lui la biodiversità. Vi risponderà più o meno come vi risponderebbe Linus se gli chiedete lumi sulla coperta che si porta dietro. Quando l’ha “inventata”, l’emerito prof Wilson, che della biodiversità è un po’ il papà, non è che abbia avuto chissà quale fantasia. Ha preso due parole che già esistevano, diversità e biologica, per l’appunto, e le ha messe insieme. Facile, no? Sì, magari. Se non fosse che in una parolina di dodici lettere ci son dentro tutti gli esseri viventi del nostro pianeta, compresi i parenti defunti, e che stiamo parlando della più complessa e meravigliosa tra le app che regolano la vita che ci circonda.

Forse, a differenza di tante altre parole sdreus che sentite dagli scienziati, questa non vi suona nemmeno tanto strana. Più o meno tutti, anche noi che viviamo dove c’era l’erba e ora c’è una città, abbiamo visto qualche savana, nei documentari di Piero buonanima, e un po’ la biodiversità ce la immaginiamo così. Un leone, una gazzella, due coccodrilli, e un panda del WWF da salvare. Sarebbe bello, e forse anche più facile da gestire e comprendere, se non fosse che nel pentolone della biodiversità, ci sono in realtà molti più ingredienti di quanti voi possiate anche soltanto immaginare.

La biodiversità è l’aria che respiriamo, l’acqua che beviamo, il cibo che mangiamo, il terreno dove poggiamo i piedi, anche e soprattutto quando sono sporchi. Ovunque e comunque guardiamo e fantastichiamo, lì c’è un essere vivente. E ogni essere vivente, con qualsiasi forma, colore, dimensione, puzza o profumo lo abbia messo al mondo la mamma, fa parte di questa grande ricchezza che è la biodiversità. C’è anche chi si è divertito a contarle quante possano essere le diverse specie che vivono sulla Terra, ma nemmeno il più secchione di tutti gli scienziati del mondo, c’è mai riuscito. E quasi certamente mai ci riuscirà.

Ce ne sono sicuramente più di un milione. Forse meno di un miliardo. Ma anche se ci mettiamo a contare tutti gli animali pelosi del mondo, quelli nudi e timidoni che vivono sottoterra, tutte le piante che abbiamo sul balcone della nonna e nella foresta amazzonica, e poi gli uccelli del cielo e i pesci degli abissi, gli insetti velenosi e gli amici dell’ape Maia, qualcuno ci sfuggirà. Magari uno che si è nascosto tanto bene da non farsi ancora mai scoprire.

Oppure uno piccolissimo come il virus che ci ha rinchiuso in casa. Per darci il tempo di capire, sperando che ci sia servito, che biodiversità non è un #hashtag. E’ la parola magica che tiene in piedi il mondo.

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